di Roberto Cerrone
Michele Nappi, nato il 30 agosto 1951 a San Gennaio Vesuviano in provincia di Napoli, provincia fertile di giocatori per la nostra Roma, ben 10 di cui 2 campioni d’Italia, il nostro Michele e Vincenzo Montella.
Inizialmente la carriera di Nappi si svolge tutta in squadre della sua regione, prima di approdare in quella che diventerà la sua casa, Perugia nel 1974.
Michele è un terzino veloce e dai piedi sufficienti per fare il lavoro che gli si richiede, recuperi e cross dalla fascia. Con il Perugia conosce la serie A, il primo e unico gol in carriera contro il Verona, tra l’altro in serie A. Gioca accanto a Paolo Rossi, fa parte del Perugia dei miracolo, quello del secondo posto, che finisce imbattuto il campionato.
La Roma lo preleva quando Michele sta in serie B dove è sceso insieme al suo Perugia nel 1981, coinvolto suo malgrado, nel calcio scommesse, di cui lui, non è neanche marginalmente coinvolto, questo per fare chiarezza.
Michele porta con sé un paio di baffi che ci ricordano un suo predecessore, anche lui di passaggio a Perugia, Mauro Amenta.
Piace a Liedholm che lo porta nella capitale nell’estate 1982, all’età di 31 anni, il Presidente è Dino Viola, il capitano è Ago e poi ci sono già tanti campioni come Falcao, Conti o il russo di Como, Pietro Vierchowod. Per il ruolo di terzino, ci sono Nela e Maldera ma, nonostante questa concorrenza, Michele Nappi gioca 16 gare in serie A di quel campionato meraviglioso che fu il 1982-83 e si poté fregiare del titolo di campione d’Italia, a pieno merito. Con la Roma fa il suo esordio, già nella prima giornata, quella vittoriosa a Cagliari per 3-1.
Questo titolo, forse è un po’ titolo inatteso, perché arrivato a fine o quasi carriera, ma le sorprese con la Roma non finiscono qui. L’anno dopo, si gioca la Coppa dei Campioni e anche in questa occasione il nostro Michele si prende la sua parte da protagonista. Gioca 2 gare ed è presente la sera del 30 maggio 1984 nella finale con il Liverpool a causa della squalifica di Aldo Maldera che ci tolse un rigorista importante e sappiamo come è finita. Per Michele è un punto altissimo, a 33 anni, della carriera che ancor più si nobilita nella vittoria della Coppa Italia 1984, giocando entrambe le finali con il Verona.
La seconda finale con il Verona è stata la sua ultima gara da Romanista. Alla fine della stagione, torna a Perugia per chiudere la carriera nella sua città adottiva, in serie B.
Nelle due stagioni Romaniste, Michele Nappi gioca 27 gare in serie A, 2 in coppa dei Campioni, 3 in coppa Uefa e 14 in coppa Italia per un totale di 46 gare ufficiali, vince uno scudetto e una coppa Italia, niente male.
Michele spesso torna a Roma a trovare i colori Giallorossi in occasioni di manifestazioni celebrative e noi lo accogliamo sempre con piacere. Non manca mai di raccontare l’episodio del rientro a Roma della squadra appena diventata campione d’Italia a Genova. Era l’8 maggio, l’aereo della squadra deve atterrare a Fiumicino ma non è possibile perché un oceano di persone è lì, pronto ad accogliere i Campioni d’Italia.
Atterra dunque a Ciampino, anche se la sorpresa funziona poco, perché anche lì, ci sono migliaia e migliaia di tifosi ma l’aereo atterra ugualmente, fa scendere tutti e riparte per Fiumicino. È vuoto, o almeno dovrebbe essere così, invece c’è un passeggero speciale a bordo, Michele Nappi (che anche a Genova era tra gli 11 in campo). La sua macchina infatti è parcheggiata a Fiumicino e chiede un favore al comandante, del resto nom si può negare un piccolo favore a un campione d’Italia. Viene dunque accompagnato a prendere la macchina in aereo, ed è l’unico Romanista ad aver viaggiato tra Ciampino e Fiumicino.
Ora Nappi gestisce un’agenzia di viaggi nella sua città adottiva a Perugia.